Padre Giuseppe Barzaghi, 2003

"Io non conoscevo il Maestro Pinto, però ha detto una cosa bella descrivendo la propria esperienza, quindi io devo rispettare quella che è l’esperienza di un altro anche se non riesco proprio a capire bene i quadri.
Pinto ha detto che quando ha fatto l’esperienza a 'La Valle' ha fatto come l’esperienza di un nuotatore che smette di agitarsi e che ad un certo momento scopre che galleggia, questa esperienza del desiderio capovolto è l’esperienza del galleggiamento, nell’assoluto si galleggia, con gli oggetti si lotta, si può cercare anche l’armonia ma bisogna sempre prestare attenzione al fatto che in armonia risuona la parola Arma […]. Dove c’è armonia c’è combattimento, concerto, si fa la lotta […].
Bisogna saper galleggiare o sopra o sotto o dentro il combattimento, lasciar essere, l’onnipotenza non è riuscire a vincere un ostacolo perché non sarà mai vinto, l’onnipotenza è lasciar essere, è percepire l’assoluto percependo il limite: è lasciar essere.
Questa esperienza dell’abbandono, del galleggiamento, nella fede cristiana si chiama la mente di Cristo, è la follia del Crocifisso, non consiste nel rifiuto ma nell’abbandono, nel lasciar essere, questa è la sua onnipotenza.
Ma occorre avere la mente di Cristo per poter pensare e agire ed esprimersi così."

 

Padre Giuseppe Barzaghi, intervento alla mostra Bruno Pinto. Dopo il Silenzio, a cura di Peter Weiermaier, con contributi di, Massimo Cacciari, Valerio Dehò, Galleria d'Arte Moderna, Bologna 2003.




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