"Che cosa evocano nello spettatore i quadri di Bruno Pinto ?
Quali processi intellettuali ed emozionali mettono in moto?
Qual è il nucleo della esperienza estetica che scaturisce dal contatto con le sue opere?
L’opera di Pinto sollecita ed è sollecitata innanzi tutto da processi 'protomentali'! […] Col termine protomentale Bion si riferisce ad una serie di processi in cui funzioni intellettuali ed attività corporee sono mescolate tra loro. Si tratta delle prime organizzazioni mentali che traggono origine direttamente dalle informazioni provenienti dal proprio corpo. […] Per esempio i processi del 'trattenere e dell’espellere' che sono originariamente dei processi fisiologici in quanto si riferiscono a scambi reali tra organismo ed ambiente. […] In questa zona di confine tra il corporeo ed il mentale le esperienze cinestesiche (tattili e muscolari) svolgono un ruolo fondamentale. […]
Separare la figura dallo sfondo è uno degli atti più importanti dell’esperienza della conoscenza. Nel caso di Bruno ci accorgiamo che questo tema, insieme ad altri protomentali, diventa fondamentale, vuol dire che tale pratica si propone anche come una poetica della 'Conoscenza'. […]
L’opera di Pinto impone una lettura sia spaziale che temporale degli eventi rappresentati. In altri termini, non si può cogliere pienamente una di queste opere se lo spettatore, quasi entrando nel quadro, da un lato non percorra sequenzialmente, in successione temporale, gli spazi cromatici rappresentati passando da un'area all'altra successiva (lettura temporale) e dall'altro non metta in atto una percezione di tipo globale in cui tutti gli eventi spaziali sono in qualche modo contemporanei (lettura spaziale). […] Infatti nell’opera di Pinto il tema del rapporto figura-sfondo acquista un particolare significato. Separare un oggetto dal suo contesto significa non soltanto riconoscerlo intellettualmente ma farlo nascere, dargli esistenza .
[…] Potremmo dire che il nucleo importante della poetica è nella rappresentazione di eventi spaziali che stabiliscono tra loro rapporti dialetticamente cangianti.
Infatti lo spettatore è sollecitato a diverse letture di eventi protomentali (diversi rapporti tra contenitori e contenuti: diverse relazioni tra figure e sfondi etc.) […].
In tal modo l’inquieta ed instabile dinamica delle relazioni spaziali, dopo un complesso ed articolato percorso percettivo si ricompone in un livello di organizzazione superiore, altro significato esponenziale.
L’opera di Pinto, in conclusione produce automaticamente processi protomentali ma li ridefinisce anche criticamente in una nuova dimensione della conoscenza.
Il discorso è però circolare: la conoscenza costituisce il propellente dinamico per nuove esperienze creative alla ricerca di spazi protomentali."
Vezio Ruggeri, in Cat. Bruno Pinto. Opere dal 1953 al 1987, a cura di Claudio Cerritelli, premessa di Filippo Sassoli dè Bianchi, con scritti di Enrico Cesare Gori, Concetto Pozzati, Luciano Nanni, Bruno Bandini, Vezio Ruggeri, Giuseppe Dossetti, Bruno Pinto. Nuova Alfa Editoriale, 1987 cit., p. 50
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