I critici militanti: C.L. Ragghianti e i primi Collezionisti

Pinto comincia a mostrare il suo lavoro ai critici militanti a lui coetanei, scrive: “percepii un’incolmabile estraneità tra il mio approccio nei confronti delle problematiche vissute dalle esperienze dell’avanguardia storica (Mondrian, Kandinsky, Picasso, Breton, Duchamp) e il loro. Tuttavia era indispensabile esporre il lavoro per verificarne il fondamento. Mi capitò fra le mani il libro Mondrian e l’arte del Ventesimo secolo di C. L. Ragghianti. Nel ‘70 andai a Firenze a mostrargli il lavoro”.
Da quel momento la sua vocazione pittorica trova la propria oggettivazione nel sostegno di estimatori e collezionisti; Carlo Ludovico Ragghianti gli cura nel dicembre del 1971 la prima mostra personale di rilievo a “La Strozzina” di Palazzo Strozzi, Firenze, riproposta nel 1972 al Centro di Attività Visive di Palazzo dei Diamanti, a Ferrara (diretto da Franco Farina), poi alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia (voluta da Giuseppe Mazzariol), oltre che, sempre nel 1972, al Centro di iniziative Culturali a Pordenone, coordinato dall’ architetto Glauco Glesleri (crf. mostre personali).
Con la Galleria “Idea” di Luigi Bellini a Firenze ha il suo primo contratto.




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