Nell' aprile 2015 Lorenzo Sassoli de Bianchi dona al MAMbo il dipinto "Il Ceppo", un olio su tela del 1966, particolarmente significativo nell'evoluzione della ricerca di Pinto http://www.mambo-bologna.org/
Nell'ottobre del 2016 Bruno Pinto ritorna, dopo anni, a 'La Valle' luogo in cui decise che la sua vita sarebbe stata dedicata alla pittura e realizzando successivamente "Il Ceppo". E' in questa occassione che Roberto Cerè gira il docufilm Ascoltare il silenzio, tracce di Bruno Pinto, prodotto da Mille Colline, nel quale Bruno racconta a Valerio Dehò e a Fabio Sgarzi, collezionista ed amico, le scelte di vita fatte allora e ripercorre il suo rapporto con la pittura https://youtu.be/4cuXRFZjZsM.
Altro incontro significativo avviene a Firenze nel marzo 2018 con Giacomo Ragghianti, figlio del critico e storico dell'arte Carlo Ludovico Ragghianti che gli curò negli anni '70 le prime mostre personali di rilievo.
In questi anni Pinto lavora: "Gianna, quando guardo il cielo, i campi, gli alberi li percepisco come non mi è mai accaduto mi infondono una grande speranza, anche in certi momenti che ti guardo nasce in me una speranza una gioia ingiustificabile ma reale come non mi era mai accaduto.[...] Le difficoltàche dobbiamo affrontare credo che rigenerano la nostra vita, anche nel lavoro sento che ci sono delle condizioni per farlo crescere dobbiamo entrambi sostenerci con grande viva speranza."
Parallelamente viene costituita una Associazione Culturale che sostenuta dai soci e collaboratori, tra i quali il critico Valerio Dehò https://youtu.be/3RiwDo_Y2f0 e il collezionista Fabio Sgarzi, si impegna nel promuovere, conservare e tutelare tutto il suo lavoro artistico https://youtu.be/KSJHQYqFZfk. L’Associazione cura l’archiviazione delle opere e del materiale storico, delle pubblicazioni relative a mostre, eventi e rassegne stampa, del materiale fotografico ed epistolare. Provvede alla conservazione del suddetto materiale rendendolo anche consultabile presso la propria sede a fini di studio. Collabora alla realizzazione di mostre, cataloghi e altre iniziative culturali. L’archiviazione è finalizzata alla redazione del Catalogo Generale come strumento di ricostruzione documentaria, filologica e storica dell’opera dell'artista.
Nel pomeriggio del 24 novembre, Pinto muore improvvisamente a Sasso Marconi durante una delle sue amate passeggiata in compagnia della moglie Gianna. La messa viene celebrata il 29 novembre a Chiesanuova a Bologna, dal suo caro amico Giandomenico Cova, il quale grazie all'autentica conoscenza di Bruno, data dalle lunghe, frequenti e profonde conversazioni lo saluta dedicandogli le letture del profeta Geremia 17, 7-10 e il vangelo di Giovanni 12,20-28.
Gli ultimi anni ha lasciato traccia dei suoi pensieri in un agenda condivisa con sua moglie, nelle ultime pagine si trova scritto: "Auguriamoci ogni mattino che lo spirito amoroso governi la nostra giornata. Preghiamo: che il lavoro sia una preghiera." Bruno Pinto
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